SANLORENZO SD96
- Modello SD96
- Tipologia FLYING-BRIDGE MY
- Anno 2022
- L.O.A. 28,93 mt
Dettagli yacht
- Codice SAL-A0161
- Modello SD96
- Tipologia FLYING-BRIDGE MY
- Cantiere SANLORENZO SPA
- L.O.A. 28,93 mt
- Larghezza 7,6 mt
- Pescaggio 1,98 mt
- Costruzione VTR
- Motori MTU 2 x 2760 hp
- Velocità massima 20
- Velocità di crociera 15
- Bandiera ITALIAN
- Ospiti 5 + 2 Crew
Prezzo
Descrizione
Sanlorenzo SD96, l’entry-level della linea SD, con interni di Patricia Urquiola e linee esterne di Zuccon International Project, è una navetta di 28,93 metri di lunghezza capace di grandi autonomie e di una velocità massima di circa 20 nodi IN QUESTO PROGETTO L’ASSENZA DI RIDONDANZE NELLE FORME È CHIARA FIN DAL PRIMO IMPATTO VISIVO. L’aspetto appare solido e compatto, le aperture verso l’esterno sono sapientemente celate dalle vetrate. SD96 di Sanlorenzo mantiene la forma delle finestrature prodiere e laterali di tutta la gamma, ma con vetri che dall’esterno risultano cromaticamente simili allo scafo, grazie alla scelta di utilizzare pellicole “One way” applicate alle finestre delle cabine nel lower deck. Questa imbarcazione esprime un concetto di profonda cultura nautica lontano dall’immaginario collettivo. Il fascino e la purezza di questo design sono innegabilmente belli e sorprendentemente contemporanei. Ci dice Bernardo Zuccon, che insieme alla sorella Martina ha firmato il progetto delle linee esterne e delle compartimentazioni: «Il linguaggio si pone come obiettivo la ricerca di una classicità senza tempo, dove i segni dialogano in maniera fluida e funzionale al contenimento dei volumi ed all’idea che sia prima di tutto lo scafo l’elemento chiave di lettura del contenuto stilistico. SD96 è un bagaglio di storia e tradizione che naviga in un mare nuovo, dove stilemi e funzioni sono stati reinterpretati per contribuire a scrivere una nuova affascinante pagina nella vita di questo cantiere». L’SD96 è strutturato su tre ponti, ma grazie alle proporzioni attentamente studiate e al grande equilibrio raggiunto tra design e volumetria, risulta particolarmente elegante e leggero esattamente come uno yacht a due ponti. Questo motoryacht nasconde un’anima leggera e delicata, con ampie vetrate che fanno entrare la luce e la fanno rimbalzare dentro a spazi dai colori pastello al limite dell’onirico, a creare un netto contrasto con il primo impatto esterno. Costruita per essere difensiva, privata e forte in apparenza, questa barca protegge chi la abita, fornendo al contempo un luogo non opprimente dove soggiornare. Con SD96 il cantiere Sanlorenzo non si è limitato a conservare ma, sapendo cogliere le esigenze della propria clientela, ha riletto gli equilibri tipologici in nome di una richiesta di volumi e funzioni che nel tempo è cambiata e che ha bisogno di più risposte, più opportunità, partendo già dalle dimensioni di gamma più contenute. «Ci sono luoghi che cambiano e che si adattano alle diverse necessità quotidiane; è come se l’imbarcazione, chiusa ed ermetica per poter affrontare il mare, una volta alla fonda si aprisse per offrire all’armatore la possibilità di ottimizzarne la qualità della vita di bordo», ci dice ancora Bernardo Zuccon. Il concetto di flessibilità e modularità, che permea il progetto di SD96, detta il ritmo degli spazi interni progettati da Patricia Urquiola. Portando a bordo la propria visione, l’architetto e designer interpreta l’interior di SD96 all’insegna della trasformabilità, per una barca capace di evolversi ed adattarsi continuamente alle esigenze di chi la vive. Uno spazio fluido in cui emerge lo stile distintivo dell’architetto e designer spagnola che combina un approccio minimalista con un mix di materiali selezionatissimi che richiamano il mare. Ci dice Patricia Urquiola: «Il nostro punto di partenza per questa collaborazione con Sanlorenzo è stato proprio il mare, grande fonte di ispirazione per tutto lo sviluppo del concept e degli interni dello yacht. I materiali, le forme e i colori richiamano il mondo marino, creando uno spazio fluido ed elegante dai colori naturali». In equilibrio tra rigore e ironia, tra approccio industriale e artigianale, Patricia Urquiola fa dialogare stili e arredi differenti attraverso la ricerca di una sensorialità materica e una cura del dettaglio che rende gli interni di SD96 caldi e accoglienti con un’impronta sofisticata, elegante e contemporanea, per vivere questi spazi all’insegna della riappropriazione del proprio tempo. Fondamentale nel progetto di interior, è inoltre la scelta di arredi realizzati da aziende che rappresentano l’eccellenza del design internazionale e che hanno studiato soluzioni ad hoc, adattando i propri prodotti nelle caratteristiche tecniche, nei materiali e nelle soluzioni costruttive alle esigenze progettuali. Con SD96, Sanlorenzo mostra ancora una volta la capacità di rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione attraverso una profonda ricerca e innovazione, senza mai tradire la propria immagine che da sempre si contraddistingue per l’eleganza senza tempo e una semplicità nelle linee, leggere e filanti, espressione di un lusso raffinato, mai gridato, che si svela nella scelta dei materiali e nella cura dei più piccoli dettagli. Il mondo delle navette è affascinante, romantico quanto complesso perché legato all’idea di un armatore che sceglie di vivere a lungo il mare viaggiando in tranquillità, senza limiti di tempo. Questa tipologia di imbarcazioni consente grandi autonomie per raggiungere anche le destinazioni più lontane pensate per coloro che amano e conoscono profondamente il mare. L’architettura navale di SD96 nasce dal design di Philippe Briand, integrato con l’esperienza e la tradizione dell’Engineering di Sanlorenzo. Le linee d’acqua sono state verificate alla vasca navale di Marin in Olanda. Il progetto della carena di SD96 permette di navigare in un ampio range di velocità: da 10 nodi, massimizzando l’economia dei consumi, a una velocità di crociera di 15 nodi, fino a raggiungere la massima velocità di 20 nodi. Il raggiungimento di queste performance è garantito dal design di carena con profilo molto affilato e prua verticale; ciò non ha condizionato i volumi interni grazie alle forme delle murate, ben integrate con il design delle linee esterne.